Tassazione immobili, Assoedilizia propone una local tax sul modello della Gran Bretagna
In attesa di settembre, quando il governo si rimetterà al lavoro per delineare il quadro relativo alla tassazione sugli immobili, continuano ad essere avanzate diverse ipotesi. A parlare anche il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, che ha proposto la creazione di una“local tax” sul modello della Gran Bretagna.
Il presidente di Assoedilizia ha spiegato: “In Gran Bretagna la Council Tax (una vera ‘local tax’), che rappresenta il grosso delle entrate per le municipalità, è pagata non dai proprietari degli immobili, ma da tutti coloro che, occupando un immobile, sono utenti dei servizi comunali, siano essi residenti o inquilini”. In pratica, la proposta di Colombo Clerici è creare una vera “local tax” sul modello della Gran Bretagna, che sia pagata sia dai residenti che dagli inquilini di un immobile.
Il presidente di Assoedilizia ha affermato: “C’è chi sostiene che in Italia l’imposizione fiscale sugli immobili sia molto inferiore a quella di altri Paesi europei e che occorra stare attenti a diminuirla. Queste affermazioni trovano origine nel gran pasticcio combinato dal nostro legislatore fiscale in materia di tassazione immobiliare. A ben vedere, i tributi sugli immobili, che costituiscono ormai, se non l’unica, la preponderante fonte di finanziamento dei servizi comunali, non li pagano tutti: sono esenti, quanto all’Imu ben 20 milioni di abitazioni sul totale di 30 e quanto alla Tasi 5 milioni di famiglie utenti dei servizi comunali (che affrontano il costo di una Tasi simbolica)”.
Colombo Clerici ha poi aggiunto: “Inoltre, secondo dichiarazioni governative si affaccerebbe l’ipotesi di esentare dalla Tasi anche altri 20 milioni di famiglie italiane. In Gran Bretagna la Council Tax (una vera ‘local tax’), che rappresenta il grosso delle entrate per le municipalità, è pagata non dai proprietari degli immobili, ma da tutti coloro che, occupando un immobile, sono utenti dei servizi comunali, siano essi residenti o inquilini. Non ci sono categorie sociali che utilizzino servizi senza pagarli, come avviene da noi. Fino a quando non si uscirà da questo equivoco, ci sarà sempre qualcuno che dirà che l’imposizione nel settore immobiliare è insufficiente”.